Prenotazione e biglietti
Depliant sfogliabile su Calamèo
La partecipazione all’evento prevede la PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA (automatica con l’acquisto del biglietto on line su Vivaticket) o scrivendo a info@barocco-europeo.org.
Una volta prenotati è possibile acquistare il biglietto anche all’ingresso
L’acquisto del biglietto prevede, oltre alla partecipazione all’evento musicale e letterario, anche la visita alla Cantina, la degustazione dei vini proposti dai titolari della Cantina e la degustazione di una ricetta storica prodotta dall Maestro Pasticcere Flavio Bressan di QUINTESSENZA S.r.l.
Biglietto unico 13€
Programma
Secondo Evento del Festival MusicAntica – IL BAROCCO NEL PIATTO 2022.
Ritorna il Festival Not&Sapori, dopo due anni di interruzione, riproponendo queste speciali occasioni di ritrovo, di ascolto e di degustazione che da tante persone sono state apprezzate nel corso delle varie edizioni.
Presenteremo quindi le degustazioni dei vini proposti dalle cantine Rive Col De Fer-Caneva, Pitars-San Martino al Tagliamento e Pradego-Caneva, abbinati ad alcuni assaggi di antiche ricette barocche riedite dal Maestro Pasticcere Flavio Bressan di QUINTESSENZA S.r.l.
Importante novità della presente edizione, i singoli appuntamenti acquisteranno le vesti di reading contest, presentando ciascuno la lettura da parte di un attore, di testi tratti dalle opere di Pier Paolo Pasolini, (nella ricorrenza del centenario delle nascita) , di Andrea Zanzotto e di Arthur Schnitzler.
In questo secondo concerto vedremo impegnati l’attore Sandro Buzzatti nella lettura di alcuni estratti da Filò di Andrea Zanzotto , accompagnato al violoncello dal Federico Toffano che eseguirà la Suite in Do magg BWV 1009 di Bach per violoncello solo.
La Cantina PITARS ospite dell’evento proporrà poi la degustazione di alcuni vini di loro produzione, abbinati alla degustazione di ricette storiche riproposte dal Maestro Pasticcere Flavio Bressan di QUINTESSENZAS.r.l.
Biglietto unico 13€
Curriculum
Federico Toffano
Nato nel 1989, intraprende lo studio del violoncello all’età di 10 anni iscrivendosi al Conservatorio di Vicenza “Arrigo Pedrollo”. Si diploma nel 2009 sotto la guida di Gianantonio Viero. All’età di 15 anni intraprende anche lo studio del violoncello barocco, frequentando corsi tenuti da Gaetano Nasillo e Stefano Veggetti. Inizia la sua attività concertistica a 11 anni entrando a far parte dell’Orchestra Giovanile Vicentina. Successivamente collabora con ensemble e orchestre del vicentino quali l’orchestra di S. Stefano, il Teatro Armonico, l’Orchestra del Teatro Olimpico. Nel 2005 partecipa, nel ruolo di concertino, all’ORCV (Orchestra Regionale dei Conservatori del Veneto) e nel 2006 come primo violoncello. Nel 2007 suona il duo di Kodály per violino e violoncello al Teatro la Fenice di Venezia. Collabora con l’Orchestra Filarmonica di Stato di Bacau della Romania sotto la direzione di Ovidiu Balan, con l’Ensemble Guarnieri di Giorgio Fiori, con l’ensemble Il Divertimento di Piero Toso, con l’Orchestra delle Venezie di Giovanni Angeleri. Ricopre il ruolo di spalla con la SCO (Stravinskji Chamber Orchestra) diretta da Marco Tezza. Nel 2010 è risultato idoneo all’Orchestra dell’Accademia Mozart.
Ha frequentato corsi e masterclass tenuti da Franco Maggio Ormezowsky, Enrico Bronzi, Enrico Dindo, Rocco Filippini e Thomas Demenga. Attualmente studia all’Accademia di Imola con Giovanni Gnocchi e Stefano Cerrato e al Centro Culturale “Antiruggine” con Mario Brunello.
Sandro Buzzatti
Ultimo di quattro fratelli, senza alcuna progettualità da parte dei genitori, nasce a Sedico (BL) il 14 ottobre 1948 a un centinaio di metri da quel Cordevole che, dopo una galoppante discesa dalla valle Agordina, si getta tumultuoso nella Piave, asse portante e cuore pulsante, nei secoli scorsi, della vita delle genti bellunesi.
In quel territorio, agli albori del Millennio, i suoi antenati di Buda, sul Danubio, erano giunti sospinti da carestie e da guerre (I Budàti, poi Buzzatti): sfruttando la forza dell’acqua imbrigliata in giganteschi ingranaggi, costruirono mulini e fucine dove tempravano e tornivano il ferro. Dalle spade, prima; delle ruote dei carri, degli aratri, delle seghe, più tardi, fino al primo ‘900 quando cessò la fluitazione del legname e delle persone su zattere, verso Venezia, la Dominante. Non a caso, dunque, l’esercizio della scherma e l’allevamento dei cavalli nonché lo studio della musica e del teatro, attività care alla tradizione magiara, sono al centro di gran parte della sua formazione, in perenne altalenare tra terra e cielo, tra realtà e utopia, tradizione e sperimentazione, il racconto e la poesia. A Firenze affina gli studi classici; più tardi in lunghi anni di bracciantato e attività politica nella Toscana più profonda, intuisce i legami inscindibili tra natura e linguaggio, tuffandosi anima e corpo nei superstiti giacimenti culturali delle più antiche stirpi italiote. Tornando nella “piccola patria veneta” dopo una lunghissima ed esaltante serie di fallimenti politici e sentimentali indossa con entusiasmo la Maschera di Capitan Finimondo decidendo così, finalmente, di fare i conti con la Realtà, cosa che continua a fare tuttora, sotto mentite spoglie, specie nelle notti senza luna quando, uniche a brillare, sono le parole dei poeti che contendono alle stelle la supervisione del mondo.