Leonardo Da Vinci – La Festa del Paradiso

Un grande evento: uno spettacolo che unisce ricostruzioni virtuali della Macchina del Paradiso di Leonardo con la musica e la danza della sua epoca. Inserito nel Festival MUSICANTICA di Barocco Europeo, produzione di Wunderkammer e Piccolo Festival Animazione del FVG,  in collaborazione con FEM-Friuli Early Music e ERT FVG

Esecutori e ideatori

Inserito nel Festival MUSICANTICA di Barocco Europeo, produzione di Wunderkammer e Piccolo Festival Animazione del FVG,  in collaborazione con FEM-Friuli Early Music

Orchestra: La Reverdie
Compagnia danza AREAREA
Video animazione Igor Imhoff
Regia e coreografia Ilaria Sainato
Direzione musicale Claudia Caffagni

Da un’idea di Andrea Lausi e Paola Erdas

Programma

Nel 1490 Leonardo organizzò la scenografia per un portentoso spettacolo – Festa del Paradiso – commissionatogli da Ludovico il Moro in occasione delle nozze tra Gian Galeazzo Maria Sforza e Isabella d’Aragona.

L’ideazione prevedeva fanciulli travestiti da angeli e da pianeti mitologici posti entro nicchie che ruotavano attorno a Giove. Al posto delle stelle sfavillavano numerose candele che, riflesse da una superficie curvilinea dorata, creavano un bagliore accecante. Le qualità che il Giovio attribuisce a Leonardo («era raro e maestro inventore d’ogni eleganza e singolarmente dei dilettevoli teatrali spettacoli») perfettamente rifulgevano nella Festa del Paradiso, abilmente concepita da Ludovico il Moro per dare agli sposi l’illusione di godere di una piena, usurpata sovranità.

Della Festa del Paradiso sono giunte a noi solo la cronaca dell’ambasciatore della corte Estense a Milano, il libretto con la descrizione dei movimenti e i discorsi degli attori e una descrizione del Segretario del Moro. Da questi apprendiamo che l’inizio della festa fu affidato all’intervento musicale di un gruppo di piffari e tromboni che nella ricostruzione attuale sarà formato da due cornetti, un trombone e una bombarda. Seguono una serie di danze in stili diversi, secondo i paesi di provenienza degli ambasciatori accorsi a onorare Isabella, in onore della quale la fu allestita festa. Le danze, eseguite da liuto, ribeca, flauto, arpa, cornetto, clavicimbalum, viola e tambutini, saranno ricostruite sulla base dalle raccolte coeve. Finite le danze, che all’epoca durarono più di quattro ore, creando l’aspettativa per la grande meraviglia leonardesca, la musica si eleva a un livello più alto e per la prima volta intervengono le voci a fianco degli strumenti.