Leonardo e Isabella
Tra il dicembre del 1499 e marzo del 1500, Leonardo da Vinci fu ospite della corte mantovana di Francesco Gonzaga, su invito della moglie Isabella d’Este, che gli aveva commissionato un ritratto. Pare che fosse intenzione di Isabella promuovere un “torneo” pittorico tra l’artista fiorentino e il veneziano Giovanni Bellini per scegliere poi il migliore tra i rispettivi dipinti, ma il progetto non andò a buon fine.
Ci resta, tuttavia, uno studio su cartone del ritratto fattole da Leonardo, realizzato nel breve periodo della sua permanenza mantovana. Il poliedrico genio leonardiano si trovò di certo a suo agio con la coltissima e raffinata marchesa, spirito curioso e mecenate delle arti, figura tra le più significative della cultura umanistica dell’Italia rinascimentale. Tra i vari interessi che li accomunavano la musica sarà stata un argomento particolarmente stimolante, dato che, in virtù del citato mecenatismo di Isabella, Mantova si trovava ad essere uno dei centri musicali più prestigiosi e fecondi d’Europa. Nelle vite del Vasari, Leonardo viene così descritto: “Dette alquanto d’opera alla musica, ma tosto si risolvè a imparare a sonare la lira, come quello che da la natura aveva spirito elevatissimo e pieno di leggiadria; onde sopra quella cantò divinamente all’improvviso.”. Un’incisione del 1506 di Marcantonio Raimondi lo ritrarrebbe nelle vesti d’Orfeo mentre suona la lira da braccio. Inoltre sono rimasti alcuni disegni di suoi progetti per strumenti musicali. La stessa Isabella, come ogni dama del suo rango, era stata educata alla musica, che amava particolarmente.
Valente liutista, si accompagnava nel canto e suonava con perizia anche la cetra e la spinetta. Tra i vari generi musicali che si eseguivano presso la corte mantovana, uno le era particolarmente gradito e beneficiò della sua promozione e supporto: la Frottola. Sviluppatasi tra Mantova e Ferrara a cavallo dei secoli XV e XVI, la Frottola contenderà al madrigale il primato nella musica vocale in Italia. Oltre a liriche impostate a una certa leggerezza, e non di rado di scarso valore letterario (anche se si mettevano in musica anche le rime del sommo Petrarca), una caratteristica della Frottola era quella di avere la melodia nella voce più acuta dell’impianto polifonico, generalmente a quattro parti. La preminenza della voce più alta era tale che spesso l’esecuzione delle altre era affidata a strumenti come le viole o intavolata, cioè ridotta con una scrittura specifica, per strumenti armonici come il liuto, il cembalo o l’arpa. La scrittura della Frottola era spesso omoritmica o con brevi momenti di imitazione tra le voci e, pur se talvolta arricchita da fioriture e melismi, si atteneva ad una linearità molto distante dalla complessità del madrigale. I maggiori compositori di questo genere musicale furono Marchetto Cara e Bartolomeo Tromboncino, entrambi protetti da Isabella, divenuti in breve tempo i musicisti più contesi dalle corti dell’Italia settentrionale. Frequentando le stanze e le feste della corte dei Gonzaga, è quasi impensabile che Leonardo non si sia incontrato e abbia scambiato impressioni musicali con i due compositori più alla moda del momento, e, suggestiva fantasia, non priva di verosimiglianza, che si sia unito all’intonazione di qualcuno di questi canti.
Programma
LEONARDO E ISABELLA
- Su, su leva alza le ciglia – Bartolomeo Tromboncino (1470 –1535)
- Non val acqua al mio gran foco – Bartolomeo Tromboncino
- Io non compro più speranza – Marchetto Cara (1470 –1525)
- Canti zoiosi e dolce melodia – Johannes Martini (1440 –1498)
- Se m’è grato il tuo tornare – Filippo da Luprano (1475 –1525)
- Non posso abandonarte – Pellegrino Cesena (fl. 1494 –1508)
- Dormendo un giorno – Vincenzo Ruffo (1510 –1587)
- A la guerra – Bartolomeo Tromboncino
- Vergine bella – Bartolomeo Tromboncino
- La Gamba in basso e soprano – Vincenzo Ruffo
- La Gamba in tenor – Vincenzo Ruffo
- Ostinato vo’ seguire – Bartolomeo Tromboncino
- L’amor dona ch’io te porto – Jacopo Fogliano (1468 –1548)
- La danza – Vincenzo Ruffo
- Pan di miglio – Anonimo XVI secolo
Esecutori
- Antonella Tatulli, canto
- Valentina Nicolai, viola da gamba Basso
- Marco Ottone, Viola da gamba Tenore
- Gianfranco Russo, viola da braccio Rinascimentale e Direzione
Biografie
CONTRARCO CONSORT, diretto da Gianfranco Russo, è un ensemble composto due viole da gamba ed una viola da braccio rinascimentale dedito all’esecuzione di musica d’intrattenimento del XVI secolo. I componenti, che hanno all’attivo collaborazioni con i maggiori interpreti di musica antica, italiani ed europei, ed incisioni per EMI, Virgin, Deutsche Harmonia Mundi, Deutsche Grammophon, Sony, Symphonia,Stradivarius, Tactus, Bongiovanni, Brilliant, K617, Passacaille, Pan Classic, III Millennio, Musicaimmagine records, Zig Zag, Outhere Music France, Amadeus, Naive classique, Christophorus record, si sono esibiti in rassegne internazionali quali Festival van Vlaanderen, Seviqc Brežice Festival, Tage Alter Musik Regensburg, Resonanzen Wien, Settembre Musica Torino, Accademia Chigiana Siena, Ravenna Festival, Automne Musical du Château de Versailles , Concerti al Quirinale di Radio3, Festival de Musique de Strasbourg, Festival Villa Solomei, Festival d’Ambronay, Roma Festival Barocco, Anima Mea Festival, Festival Musicale Estense (Grandezze e Meraviglie), Ravello Festival, Urbino Musica Antica, Sagra Musicale Malatestiana… ed in sedi prestigiose come il Mozarteum di Salisburgo, la Konzerthaus dsi Vienna, il Palais de Beaux Arts a Bruxelles, il Teatro Liceu di Barcellona, l’Auditorium Parco della Musica Roma, Teatro La Fenice di Venezia, etc…; hanno inoltre registrato per le emittenti radiofoniche nazionali di Italia, Francia, Spagna, Belgio, Austria, Portogallo, Germania, Finlandia, Giappone, USA, Corea, Turchia, Grecia, Estonia, Danimarca, Canada, Cina, per SKY e Radio Vaticana.Il nome dell’ensemble è motivato dalla combinazione strumentale tra viole da gamba e viola da braccio che prevedono una modalità opposta di conduzione dell’arco.