Col violoncello sulle spalle

Il XVIII secolo fu per l'Europa un momento storico di grande fervore culturale, ed in Italia in particolare è possibile identificare vari poli in cui lo sviluppo della tecnica strumentale viaggiò di pari passo con l'affinarsi dello stile...

Programma ed esecutori

A. Scarlatti 1660 – 1725
Sonata I in re
Largo, Allegro-Largo-Allegro, Largo, Tempo giusto (e sue variazioni)

G. B. Somis 1686-1763
Sonata IX in sol minore
dalla Raccolta di XII Sonate – Parigi 1738 ca.
Largo, Allegro, A tempo giusto (con variazioni)

Anonimo XVIII sec.
Sonata in re maggiore
a Violoncello e basso
[Andante], [Allegro], Largo, Allegro

A. Vivaldi 1678 – 1741
Sonata in la minore per Violoncello RV 43
Largo, Allegro, Largo, Allegro

 

Gioele Gusberti, violoncello
Donatella Busetto, cembalo

Presentazione

Il XVIII secolo fu per l’Europa un momento storico di grande fervore culturale, ed in Italia in particolare è possibile identificare vari poli in cui lo sviluppo della tecnica strumentale viaggiò di pari passo con l’affinarsi dello stile. Sicuramente i centri di Napoli, Torino e Venezia svolsero un ruolo determinante sia per l’evoluzione strettamente tecnica, sia perché a queste Scuole si devono gli esiti più alti dell’estetica barocca e i primi tentativi di proiettarsi, nel caso soprattutto di Torino, verso quegli stilemi che saranno detti sul finire del ‘700 “classici”.

Fu forse il violoncello lo strumento sul quale i compositori investirono maggiormente in quest’epoca trovandovi nuovo linfa creativa, e superando così la consolidata secolare supremazia del violino. La scuola napoletana, della quale Scarlatti fu tra i massimi esponenti, sviluppò in modo uguale entrambe gli strumenti e senz’ombra di dubbio diede la spinta definitiva per l’evoluzione della tecnica “barocca”, che assimilata e radicandosi poi nel Piemonte del virtuoso Giovanni Battista Somis, si propagandò nell’intera Europa…