Il Barocco Sudamericano
Un Ensemble costituito per l’occasione, che fonde le esperienze di musicisti dalle varie formazioni e frequentazioni musicali, tutto a vantaggio di un trascinante mix di espressività artistica.
Studio e ricerca musicologica e la conseguente rielaborazione di un repertorio unico e poco frequente fanno da plateau a questa particolare occasione d’ascolto.
In questo concerto si celebra il ricco e affascinante mondo della musica barocca ispanoamericana. Sarà un viaggio musicale attraverso le incantevoli melodie e i ritmi che hanno affascinato il pubblico per secoli.
La musica barocca, caratterizzata da melodie ornate, raffinate armonie e strumentazione elaborata, fiorì durante il XVII e il XVIII secolo. Mentre la tradizione barocca europea è ampiamente conosciuta e celebrata, il barocco ispanoamericano rimane una gemma nascosta, ricca di composizioni straordinarie che meritano la nostra attenzione.
L’epoca del Barocco ispanoamericano si riferisce al periodo di fioritura della musica nelle colonie spagnole dell’America Latina tra il XVI e il XVIII secolo. Questo periodo ha visto la fusione delle tradizioni musicali europee portate dai colonizzatori spagnoli con le culture indigene e le influenze africane, dando vita a uno stile musicale unico e vibrante.
Una delle caratteristiche più evidenti della musica barocca ispanoamericana è la sua strumentazione ricca e diversificata. Le influenze europee introdussero strumenti come l’organo, il clavicembalo, i violini, i flauti e le trombe. Nel frattempo le tradizioni musicali indigene e africane contribuirono con strumenti come il charango, la quena, le maracas e i tamburi. Questa fusione di strumenti creò un suono accattivante e distintivo che ancora oggi rappresenta la più autentica espressio-ne culturale e musicale della regione.
Il repertorio barocco ispanoamericano comprende un’ampia gamma di forme e generi musicali. Una delle forme più diffuse è il villancico, una composizione corale popolare in spagnolo che combina temi sacri e profani. I villancicos venivano spesso eseguiti durante le feste religiose, unendo testi poetici a melodie vivaci e modelli ritmici. Queste composizioni costituiscono il più interessante esempio di fusione culturale che si stava verificando nelle colonie.
Un altro genere importante è quello della cantata, che prevedeva esecuzioni vocali solistiche accompagnate da strumenti. Le cantate esploravano spesso temi religiosi ed erano note per le loro melodie espressive e la loro profondità emotiva. Queste composizioni evidenziavano l’abilità tecnica dei solisti, incorporando al contempo elementi delle tradizioni musicali indigene e africane.
D’altro canto non si può parlare di musica barocca ispanoamericana senza menzionare la ricca tradizione della musica vocale indigena. Le comunità indigene dell’America Latina possedevano tradizioni musicali uniche che si fondevano perfettamente con lo stile barocco.
Le lingue native, come il nahuatl, il quechua e il guaranì, sono state incorporate nelle opere corali, contribuendo alla fusione stilistica ed espressiva e conferendo alle composizioni un carattere distintivo e accattivante.
Il programma di stasera presenterà quindi una selezione di brani provenienti da varie regioni dell’America Latina, evidenziando la fusione unica di tradizioni musicali europee, indigene e africane, accostando il pubblico a questo stile musicale distintivo che riflette la diversità culturale e la complessità del Nuevo Mundo.
Martínez Compañón, il cui nome completo era Baltasar Jaime Martínez Compañón y Bujanda, fu un vescovo spagnolo e collezionista di musica che contribuì in modo significativo alla conservazio-ne e alla documentazione della musica barocca nella regione di Trujillo, in Perù, durante il XVIII secolo. Il suo lavoro di mecenate e collezionista ebbe un ruolo cruciale nel documentare e preserva-re il patrimonio musicale dell’epoca.
Martínez Compañón fu vescovo di Trujillo dal 1780 al 1790. Durante il suo mandato, si interessò profondamente alla cultura locale e si appassionò alle arti. Riconoscendo l’importanza della musica nella vita religiosa e sociale della regione, si prefisse l’obiettivo di raccogliere e conservare le tradizioni musicali della zona. Il risultato più distintivo della sua opera fu la creazione dell’Archivio musicale di Trujillo (Archivo Musical de Trujillo). Questa vasta collezione comprendeva oltre 1.400 brani musicali, tra cui composizioni religiose e profane.
L’archivio conteneva opere di celebri compositori
dell’epoca barocca, come Domenico Scarlatti, Tomás de
Torrejón y Velasco e José de Orejón y Aparicio, oltre a
composizioni di musicisti locali.
L’Archivio musicale di Trujillo è tutt’oggi una risorsa preziosa
per lo studio della musica barocca delle Americhe. Fornisce
informazioni sulle pratiche musicali, sulle inuenze stilistiche
e sugli scambi culturali che ebbero luogo in quel periodo.
La collezione è composta da manoscritti, musica stampata
e persino notazioni musicali indigene, orendo una visione
diversicata e completa del panorama musicale del Perù del
XVIII secolo.
Commissionò inoltre a compositori locali la creazione di
nuove opere e istituì scuole di musica per formare musicisti
e promuovere l’educazione musicale a Trujillo. Attraverso il
suo mecenatismo, incoraggiò lo sviluppo e l’esecuzione
della musica barocca, garantendone la conservazione per
le generazioni future.
Oggi l’Archivio musicale di Trujillo è considerato un tesoro
culturale. Ore a studiosi, musicisti e appassionati di
musica uno sguardo unico sulle pratiche e le composizioni
musicali del periodo barocco in Perù.
L’archivio testimonia la passione del vescovo per la musica
e la sua dedizione alla conservazione del patrimonio
culturale della regione.
I contributi di Martínez Compañón alla conservazione e
alla promozione della musica barocca a Trujillo, in Perù,
hanno lasciato un segno indelebile nella comprensione e
nell’apprezzamento di questo periodo musicale.
La sua eredità continua a ispirare musicisti e ricercatori,
permettendoci di approfondire il ricco e vibrante arazzo
musicale del passato.
Esecutori
Co-produzione Cenacolo Musicale
Francesca Biliotti – contralto
Robindro Nikolic – chalumeau, duduk
César Alejandro González – viola e cuatro venezuelano
Donatella Busetto – organo /cembalo
Francesco Savoretti – percussioni
Alvise Seggi – contrabasso
Programma
Los Canarios
(Giovanni Girolamo Kapsberger)
Cantos de Pilón Dos (Soledad Bravo)
Pajarillo verde
(canzone popolare venezuelana)
Bayle de Chimo (Codex Trujillo Perù)
Polo Margariteño (Guardame las Vacas) (Luis de Narvaez)
Tonada del Chimo (Codex Trujillo Perù)
Lanchas para bailar
(Codex Martinez Compañon)
El Lobo del Bosque (Ars Vulgaris)
Tonada del Cabrestero (Simón Díaz)
El Pajarillo (variazioni strumentali)
El Currucha
(canzone popolare venezuelana)
A La vida bona (Juan Arañés)
Curriculum
Robindro Nikolic
Nato e cresciuto a Belgrado (Serbia) nel 1982 in una famiglia indiano-serba. La diversità multietnica all’interno della famiglia ha creato il primo di molti incontri che lo hanno plasmato musicalmente, personalmente e ispirato inizialmente i suoi interessi e la ricerca dell’ignoto.
Dopo essersi diplomato alla Scuola di Musica di Belgrado, all’eta di 20 anni ha lasciato Belgrado per studiare musica classica al Mozarteum di Salisburgo, dove ha vissuto e lavorato per otto anni. Essendo l’epicentro della vecchia scuola classica e romantica tedesca e austriaca, Salisburgo ha lasciato un segno chiaro nella sua educazione musicale come qualcosa di diverso ma complementare all’eredità serba e indiana. Dopo alcuni anni di studio della musica classica e mantenendo il contatto con altri generi musicali, ha avuto la fortuna di entrare nell’Orchestra UBS di Verbier e nell’Orchestra da Camera del Festival di Verbier e avere l’opportunità di esibirsi con artisti come Zubin Mehta, Charles Dutoit, Esa-Pekka Salonen, Mikha Pletnev, Sir Andrew Davis, Manfred Honeck, Dennis Russell Davies, Gabor Takacs-Nagy, Marta Argerich, Anne-Sophie Mutter, Evgeny Kissin, le sorelle Labeque e molti altri. La stagione si è conclusa con un tour negli USA e in Europa con Marta Argerich e Charles Dutoit (Avery Fisher Hall del Lincoln Center – New York, Walt Disney Concert Hall – Los Angeles, Harris Theatre – Chicago, Jones Hall – Houston, Teatro Carlo Felice – Genova, Tonhalle – Zurigo, Konserthuset – StoccoIma, Tonhalle – Dusseldorf, Lyon Opera, Mozarteum Hall-Salisburgo, Schlos Elrnau, Lussemburgo ecc.).
Dopo questa particolare esperienza, come successiva influenza significativa, è arrivata una collaborazione con la Scuola Sperimentale di Danza di Salisburgo (SEAD), incentrata sull’improvvisazione e la composizione a cui sono seguite due tournée in India (2009 e 2010). Si è laureato al Mozarteum nel 2010 nella classevdi Alois Brandhofer ottenendo il massimo dei voti. Dopo la laurea, si trasferisce a Barcellona e inizia ad arricchire la sua esperienza con diversi generi musicali, ma continua ad esibirsi regolarmente come musicista classico (musica da camera e recital da solista), esibendosi occasionalmente con l’OBC (Orquesta Sinfonica de Barcelona y Nacional de Catalunya) e altre orchestre del Paese. Il suo soggiorno a Barcellona e piu recentemente in Italia, ha portato alla creazione di progetti come Ars Vulgaris, Estacion del Este, Balkan Madness Orchestra, Barcelona Gipsy Klezrner Orchestra (BGKO), Eastern Chamber, Architerraneo, Transit Trio, Nomad Quartet e altre collaborazioni in Spagna e Italia. Si esibisce occasionalmente come musicista d’orchestra collaborando con diversi solisti da camera di Salisburgo, OJC (Orquesta sinfonica Julia Carbonell de les terres de Lleida) e OBC
(Orquestra Simfonica de Barcelona y Nacional de Catalunya), Orchestra di Roma. Dal 2015 prosegue gli
studi di repertorio per clarinetto con Calogero Palermo (Opera di Roma). II suo repertorio comprende jazz, musica mediterranea e mediorientale, musica indiana, klezmer, musica dell’Est europeo, musica antica e soprattutto musica classica e contemporanea.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
Contralto, si diploma col massimo dei voti presso il Conservatorio “G. Cantelli” di Novara. Prosegue i suoi studi specializzandosi nel
repertorio barocco e rossiniano con i contralti
Sara Mingardo e Bernadette Manca di Nissa.
È finalista e vincitrice di diversi concorsi internazionali tra cui il Concorso Comunità Europea di Spoleto dove, oltre all’attività concertistica, ha cantato come solista al Festival dei Due Mondi e ha debuttato come protagonista nell’opera Euridice di Mario Guido Scappucci sotto la direzione del M°Marco Angius.
Nel 2017 ha preso parte come solista alla tournée mondiale della Trilogia per il 450° di Monteverdi sotto la direzione di Sir John Eliot Gardiner esibendosi nei più prestigiosi Teatri in Europa e Stati Uniti (Philarmonie di Parigi, Teatro La Fenice, Berlin Philarmonia, Luzern Festival, Lincoln Center ecc.).
Negli anni successivi ha continuato la sua collaborazione con il Monteverdi Choir and Orchestra sotto la direzione di Sir John Eliot Gardiner spaziando dal repertorio barocco a quello romantico. Del repertorio operistico ha inoltre debuttato presso il Teatro Nuovo di Torino L’Italiana in Algeri e La Cenerentola di Gioacchino Rossini.
Ha interpretato il ruolo di Orfeo nell’Orfeo di Christoph Willibald Gluck al Teatro Olimpico di Vicenza all’interno della rassegna Vicenza in Musica. È stata protagonista di un’opera contemporanea e barocca intitolata La tragedia di Claudio Monteverdi di Cornelis De Bondt dedicata alla figura del compositore con rappresentazioni in Olanda e all’Opera Festival di Copenhagen.
Per quanto riguarda l’attività concertistica collabora da anni con l’ensemble Cenacolo Musicale con cui è stata ospite di numerosi festival italiani, e con cui ha registrato delle cantate inedite di Francesco Barsanti trasmesse anche da Rai 5.
Ha cantato come solista presso la Camera dei Deputati in Parlamento, al Festival di Yaroslavl (Russia) nel Dixit Dominus di A.Vivaldi con l’Orchestra dei Solisti di Mosca e sotto la direzione del M° Yuri Bashmet nella Petite Messe Solennelle di Rossini al Sarzana Opera Festival, a Pesaro nello Stabat Mater di Alessandro Scarlatti, presso il Centro di Musica Antica Pietà dei Turchini di Napoli in una serata dedicata a Monteverdi, al Festival dei Palazzi di San Pietroburgo. Nel 2018 ha cantato alla Wigmore Hall di Londra insieme al contralto Sara Mingardo un programma di duetti di Monteverdi, trasmesso live su BBC3.
Ha inoltre cantato come solista nella Passione secondo Matteo e Magnificat di Johann Sebastian Bach, nell’ Oratorio di Natale di Camille Saint-Saëns, Stabat Mater e Salve regina di Giovanni Battista Pergolesi, Stabat Mater di Vivaldi, Requiem e Messa dell’incoronazione di Mozart, Messiah di George Friedrich Händel.
Per la casa discografica Arcana ha registrato un duetto inedito di Antonio Lotti Se con stille frequenti col contralto Sara Mingardo e il Cenacolo Musicale; per Soli Deo Gloria ha registrato il ruolo di Ericlea ne Il ritorno di Ulisse in patria sotto la direzione di Sir John Eliot Gardiner.
A giugno 2023 partecipa a una tournée italiana ed europea di madrigali di Monteverdi sotto la direzione di Gardiner.